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Business Plan

Il Business Plan in 10 passi

1) L'idea di prodotto/servizio: cosa proponiamo?

All’ingresso di ogni impianto idraulico è presente un riduttore di pressione che attenua la pressione dell’acqua in ingresso dalla tubatura dell’acquedotto a quella dell’utenza. Tutta questa energia viene attualmente dispersa: il nostro progetto mira ad eliminare questo spreco sostituendo il classico riduttore di pressione con una turbina a monte dell’impianto generale che, collegata ad un alternatore, sfrutta la pressione dell’acqua all’interno del tubo e trasforma l’energia cinetica in energia elettrica.

 

Il nostro prodotto genera quindi un duplice beneficio: si auto-ripaga nel tempo grazie ai risparmi sulla bolletta elettrica e contribuisce a ridurre l’inquinamento dovuto all’impiego di fonti non rinnovabili per produrre elettricità.

Il prodotto si compone di:

  • TURBINA IDRAULICA

Trasforma la pressione dell’acqua mediante una girante in energia cinetica

  • ALTERNATORE

Trasforma l’energia cinetica in energia elettrica

  • CONVERTITORE

Trasforma la corrente alternata che si forma a valle dell’alternatore in corrente continua che va a caricare l’accumulatore

  • ACCUMULATORE A BATTERIE

Non essendo costante il passaggio di acqua in ingresso dell’impianto non è possibile immettere direttamente l’energia in rete o nell’impianto elettrico. Dobbiamo quindi accumulare l’energia prodotta per poterla sfruttare.

2) La concorrenza: per vincere la sfida contro...

Dalle ricerche di mercato effettuate sull’esistenza o meno di prodotti similari al nostro è emerso che esistono e sono in commercio turbine che sfruttano il movimento dell’acqua per generare energia elettrica, ma sono o di potenza superiore alla nostra oppure sono installabili su deviazioni di corsi d’acqua.

Ad esempio esistono turbine da applicare a tubazioni ma la loro potenza è da 100 a 500 kw: per dimensioni, costo e modalità di impiego tali prodotti si rivolgono pertanto ad una fascia di mercato diversa dalla nostra.

Esistono poi altri sistemi da applicare a piccoli corsi d’acqua o a deviazioni di questi corsi: questi sistemi non sono pertanto adattabili ad utenze come ad esempio quelle relative ad impianti sportivi cui noi ci rivolgiamo.

 

Possiamo pertanto concludere che non esistono ad oggi in commercio sistemi analoghi al nostro direttamente concorrenti per fascia di mercato o tipologia dei clienti rispetto al nostro.

 

 

3) Il target: a chi lo proponiamo?

La potenza estraibile da un impianto come il nostro, espressa in Watt, è ricavabile dalla formula

P=9,8*Q*h*ɳ

Dove 9,8 è l’accelerazione gravitazionale, Q è la portata del tubo espressa in metri cubi al secondo, h è il salto di pressione in metri e ɳ è il rendimento.

 

Applicando questa formula ad una utenza domestica media otteniamo:

P= 9,8 * 0,16 * 2,5  * 0,6 = 0,024 Kw

Una potenza di 0,024 Kw moltiplicata per 4/5 ore al giorno di passaggio di acqua nella turbina potrebbe verosimilmente rendere meno di 1 Kwh al giorno che, moltiplicato per 15 centesimi di euro, darebbe un risparmio mensile di pochi euro. Abbiamo pertanto escluso di potere vendere il nostro prodotto alle utenze domestiche.

 

Applicando invece lo stesso ragionamento ad una grossa utenza, come ad esempio un centro sportivo di nuoto, otteniamo risultati ben diversi. Da un bando di gara del Comune di Latina per l’affidamento della gestione delle piscine comunali abbiamo visto che il consumo dichiarato annuo è di 40.000 metri cubi di acqua. Rapportando tale quantità ai giorni medi di apertura di una piscina comunale otteniamo un consumo medio di 230 litri al minuto.

 

Ipotizzando un salto di pressione di 3 bar e un rendimento di 0,7 abbiamo otteniamo la seguente stima di potenza estraibile:

 

P= 9,8*0,23*3*0,7=4,73KW arrotondato a 5Kw

 

Ipotizzando che l’impianto sportivo utilizzi a pieno regime acqua per 10 ore al giorno possiamo estrarre energia per a 50 KWh al giorno che, valorizzata a 15 centesimi di euro al Kw, corrisponde ad un risparmio sulla bolletta energetica annuo stimato circa 2.000 euro.

 

4) Il prezzo: a quanto lo vendiamo?

Per la determinazione del prezzo abbiamo tenuto in considerazione due aspetti: il primo è il margine aziendale dato da ogni singola vendita sul costo vivo per installare ogni kit; il secondo è il tempo di recupero dell’investimento da parte dell’impianto sportivo che secondo noi non può superare i 4 anni affinché sia appetibile.

Considerando il costo aziendale vivo del kit installato pari ad euro 4.000 e la congruità con il tempo di recupero dell’investimento da parte di chi lo installa abbiamo deciso che il prezzo di vendita del kit “chiavi in mano” sarà pari ad euro 6.500.

Questo prezzo consente alla ditta di realizzare un margine di circa 2.500 su ogni turbina installata e all’impianto sportivo di recuperare l’investimento in circa 3 anni e mezzo dato il risparmio stimato tramite l’autoproduzione di energia elettrica per 1.800 euro annui.

5) Le politiche commerciali: come incentiviamo le vendite?

L’azione commerciale farà leva su tre aspetti:

 

  • RISPARMIO ENERGETICO

Negli ultimi anni la sensibilità al tema ambientale è in costante aumento tra la popolazione. Ogni impianto sportivo che installerà il nostro prodotto potrà dire di aver contribuito alla diminuzione delle emissioni di anidride carbonica e all’inquinamento derivante dall’utilizzo di combustibili fossili.

 

  • ASSISTENZA

La manutenzione avverrà con cadenza periodica: il cliente sarà quindi tranquillo di non subire disservizi o perdite economiche legate al mal funzionamento della turbina.

 

  • RISPARMIO ECONOMICO

Analogamente a quanto avviene nel settore fotovoltaico il cliente che installerà il nostro prodotto recupererà il suo investimento in 5/6 anni: il cliente potrà ad esempio finanziare l’installazione della turbina con un prestito bancario coprendo le rate con il risparmio della bolletta elettrica che stimiamo in circa 2.000 euro annui.

 

 

Chi installerà poi la nostra turbina sarà inoltre legato alla nostra azienda per quanto riguarda l’assistenza e la manutenzione e pertanto non dovremo effettuare particolari sforzi per fidelizzarlo.

6) La distribuzione: come e dove lo vendiamo?

La nostra area di riferimento per il primo triennio di attività è il Nord Italia (con esclusione della Val D’Aosta). Da una ricerca effettuata risultano presenti nell’area considerata circa 900 impianti sportivi a cui poter installare la nostra turbina.

L’area di riferimento sarà suddivisa in tre zone in quanto i limiti di struttura e di budget iniziale ci impediscono di partire con le vendite su di un territorio estero come tutto il Nord Italia.

 

Le zone sono state pertanto così suddivise:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La vendita sul territorio avverrà per il tramite degli agenti presenti sul territorio ai quali riconosceremo una provvigione sulla vendita pari al 5%

 

Per ogni zona il nostro obiettivo è di coprire il 60% degli impianti sportivi considerati nell’arco del triennio. Le percentuali di copertura potrebbero essere: il primo anno il 18% degli impianti considerati, il secondo anno il 20% ed il terzo anno il 22%.

 

L’azione di vendita si concentrerà sulla zona 1 il primo anno, ampliando alla zona 2 il secondo e alla zona 3 il terzo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’installazione avverrà a cura di una ditta esterna specializzata il quale costo potrebbe verosimilmente composto in 200 euro di materiale di consumo e 800 di manodopera (due persone per un giorno e mezzo di lavoro), per un totale di 1.000 euro.

7) La comunicazione: come e dove lo raccontiamo?

Per pubblicizzare il nostro prodotto abbiamo pensato a quattro forme di comunicazione:

  • PARTECIPAZIONE A FIERE DEL SETTORE

Abbiamo individuato la fiera “Forum Piscine” di Bologna che si svolge nel mese di febbraio di ogni anno a cui pensavamo di partecipare come espositori. Il costo annuo stimato per la partecipazione è di euro 5.000

 

  • INSERZIONI SU RIVISTE DEL SETTORE

Per raggiungere gli utenti potenzialmente interessati al nostro prodotto intendiamo pubblicizzarlo tramite inserzioni pubblicitarie su riviste del settore. Ipotizzando che queste riviste abbiamo una periodicità di uscita mensile e che il costo medio di un trafiletto sia di euro 350 il costo previsto per il primo anno è pari ad euro 12.600 (ipotesi 3 riviste) e 16.800 per il secondo e terzo (4 riviste).

 

  • SPOT ALLA RADIO LOCALE

A partire dal secondo anno pensiamo di integrare la comunicazione aziendale tramite degli spot su radio locali. I costi medi per uno spot di 20 secondi si aggirano sui 10 euro e per la sua realizzazione ipotizziamo una spesa di euro 1.500. Per il secondo anno abbiamo previsto una campagna di 600 spot (costo 6.000), per il terzo 1.200 spot (costo 12.000) in quanto nel terzo anno prevediamo di espanderci a livello territoriale.

 

  • SPOT TV LOCALI

Lo stesso ragionamento fatto per gli spot alla radio valgono anche per quelli su tv locali il cui costo è tutto sommato contenuto. Ipotizzando un costo per realizzare il video di 4.000 euro pensiamo ad una campagna di 6 spot settimanali per 40 settimane annue ad un costo medio di 90 euro (tot. 21.600 euro) e per il terzo anno, data la prevista espansione territoriale, su due tv locali (costo 43.200).

 

 

8) Ipotesi di ricavi: quanto possiamo ricavarci?

Abbiamo suddiviso i costi in due categorie: costi variabili del prodotto e i costi di struttura e di vendita.
COSTI VARIABILI DI PRODOTTO
I costi dei componenti che formano il prodotto sono così riassunti:
Materiali di installazione (prezzo all’ingrosso)
Turbina con alternatore incorporato        1.700
Pacco n. 6 batterie da 60 Ah 48 V        900
Materiali di consumo                400
Installazione a parziale cura di una ditta esterna    1.000
Costo di un kit    all’azienda                4.000
Per quanto riguarda la distribuzione del prodotto questa avverrà a cura di agenti di commercio ai quali viene riconosciuta una percentuale pari al 5% del venduto.
Ultimo costo variabile di prodotto è rappresentato dal costo degli interventi in garanzia per i quali abbiamo stimato una percentuale di difettosità del 1,5%

COSTI DI STRUTTURA
I costi di struttura sono identificati con l’affitto della sede/magazzino comprensivo di spese per utenze in euro 1.500 mensili; costi di pubblicità come già indentificati; noleggio a lungo termine di un automezzo per i primi due anni e due automezzi per il terzo (euro 500 mensili); leasing piccole attrezzature per effettuazione di installazioni e manutenzioni (euro 250 mensili); un dipendente amministrativo part time il primo anno (costo 12.500)  e full time il secondo e terzo (costo annuo 25.000) e un tecnico specializzato il primo e il secondo anno (costo 25.000) e due il terzo (costo 50.000). Abbiamo previsto poi una categoria residuale di costi stimati in euro 15.000 il primo anno, 20.000 il secondo e 25.000 il terzo (spese amministrative, assicurazioni,…).
 

 

 

9) Ipotesi di costi: quanto ci potrebbe costare?

I ricavi per noi nel primo triennio sono rappresentati esclusivamente dagli introiti derivanti dall’installazione del prodotto (vedi tabella). Non sono previsti ricavi da interventi in manutenzione in quanto i prodotti sono in garanzia per almeno 24 mesi (gli interventi eventualmente eseguiti non vengono pertanto riaddebitati). Non sono inoltre previste manutenzioni significative nei primi anni di vita del prodotto.
 

10) Ipotesi di utile: quanto ci possiamo guadagnare?

Il nostro primo margine su ogni singolo prodotto è rappresentato dal prezzo di vendita dedotto il costo del kit all’impresa, la provvigione all’agente e il costo medio degli interventi in garanzia. Il nostro primo margine è pertanto pari ad euro 2.115. La somma dei costi fissi del triennio è invece pari ad euro 462.600.
Abbiamo calcolato che il punto di pareggio in termine di kit venduti è pertanto pari ad 125, risultato raggiunto a fine del secondo anno.
Per quanto riguarda i tre anni considerati singolarmente l’ipotesi di utile è pari ad una perdita di euro 33.650 il primo anno e ad un utile di euro 36.740 il secondo e 99.015 il terzo.

 

Progetti cofinanziati dal Fondo Sociale Europeo e dalla Regione Veneto, approvati con DGR N. 1078 DEL 18/12/2013; POR FSE 2007 – 2013; DGR 1965 del 28/10/2013. I progetti sono stati selezionati nel quadro del Programma Operativo cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo e sulla base dei criteri di valutazione approvati dal Comitato di sorveglianza del Programma.

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